martedì 4 novembre 2008

variazioni sul pane

in questi giorni inzuppati di gocce umide e grigie
si è levato il piacere
di stare con le mani profumate
di lievito di birra,
dietro i primi vetri appannati
ad attendere il pane crescere lentamente
pregustandone il profumo in cottura
e la soddisfazione di non entrare dal fornaio per un paio di giorni!
- fosse altro che per risparmiare qualche passo sotto il diluvio!-
di seguito due idee semplici per due focacce di pane un po' meno comuni del solito

una treccia di pane alla zucca e semi di papavero
ispirata dal periodo, dai colori accattivanti e dalle forme ancor più bizzarre di questa saporita cucurbitacea.
ho affettato 200 gr di zucca finemente e l'ho cucinata in padella con dell'olio, uno spicchio di aglio vestito ed una spolverata leggera di peperoncino. una volta cotta l'ho frullata al mixer sino ad ottenere una crema moribda.
a parte ho spezzato 15 gr di lievito fresco di birra e l'ho riposto in una cocottina con un cucchiaio di zucchero semolato: il lievito con l'azione degli zuccheri si scioglie in pochi minuti in un liquido colorato, beige naturalmente.
ho setacciato 100 gr di farina manitoba e 150 di farina OO, ho aggiunto il lievito sciolto, 80 gr di olio, la zucca e 3 cucchiai di acqua tiepida (attenzione al calore dell'acqua, se è troppo calda uccide i lieviti, giusto quel tepore lieve che si avverte con una punta di dita) e ho impastato.
naturalmente se l'impasto è secco aggiungo cucchiaio dopo cucchiaio dell'acqua al composto sempre procedendo a tranches perchè la zucca è umida e non dovrebbe servire troppo acqua.
una volta rassodata lavoro la pasta sul piano per qualche minuto sino a renderla elastica e morbida. l'adagio in una terrina e la copro con un panno, richiudendola nel forno preriscaldato con una tazza di acqua bollente (per inumidire l'ambiente in cui dovrà lievitare).
lavoro la pasta quando è raddoppiata di volume, circa 40 minuti dopo, ancora sul piano, sgonfiandola e divertendomi a modellarla per almeno 5 minuti. la divido in 3 parti uguali e formo una treccia che inserirò in uno stampo da plum cake precedentemente oliato. spennello la superficie con dell'olio, ricopro col panno e dimentico ancora nel forno.
dopo 40 minuti controllo che il composto abbia raggiunto il bordo dello stampo, cospargo di semi di papavero e di sale grosso e infilo nel forno caldo a 230° con una tazza di acqua (servirà a non far seccare troppo la superficie della treccia) per almeno 20/25 minuti.
l'altra focaccia è una focaccia di pane, origano e olive di kalamata,
le superstiti della scorsa estate in Peloponneso (per chi capiti in questa terra splendida consiglio l'acquisto di una confezione da 2 kg almeno di queste carnosissime olive, tra l'altro con un rapporto qualità prezzo eccezionale - se non ricordo male 8 € al kilo).
il procedimento per l'impasto è il medesimo di quello descritto per il pane alla zucca con l'osservazione che in questo caso l'acqua che aggiungo sarà superiore. il consiglio è sempre di procedere gradualmente per non dover ricorrere in un aumento della farina qualora il composto risultasse troppo umido.
dopo la prima lievitazione, aggiungo origano e le olive denocciolate e tagliate sottili che amalgamo con pazienza.
lascio riposare in uno stampo a ciambella dai bordi alti fino a quando l'impasto non raggiunge l'estremità e cucino in forno caldo a 230° per circa 25°.
in entrambi i casi, una volta raffreddato avvolgo il pane con pellicola trasparente sì da non farlo seccare e ritrovarlo fragrante anche il giorno seguente.

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